Il cavaliere Francesco D’Errico, 91 anni compiuti lo scorso settembre, è un intelligente, amabile e saggio Sotto Tenente dei carabinieri in pensione dal 1989. Continuando la visita a questo sito, ne si accetta l'uso dei cookies inclusi quelli di Google Analytics per le statistiche delle visite. Alle dipendenze della Divisione “Acqui” sono stati posti Comandi dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica. Il conte Carlo Pellion di Persano (Vercelli, 11 marzo 1806 – Torino, 28 luglio 1883) è stato un ammiraglio e politico italiano, comandante della flotta italiana nella battaglia di Lissa. Con fermezza e fierezza, maturità e bonarietà, ma anche con coraggio e non senza sacrifici, egli ha prestato servizio ad Adrano (CT) e ha poi comandato per 21 anni, da Brigadiere […] Venerdì - Il ministro Depretis rende noto all’ammiraglio Persano l’intendimento del Re di non voler accettare il Veneto dalle mani di Napoleone III, perché ritenuto atto offensivo, ma di volerlo conquistare con azioni sul campo e sul mare. Il 14 luglio 1866 a Ferrara si svolse una riunione dei massimi vertici politico militari italiani nella quale si decise di ordinare alla flotta di uscire al più presto da Ancona per attaccare il nemico; veniva inoltre deplorata la condotta di Persano per l'ultima infruttuosa crociera in Adriatico. Carditello e i cavalli di Persano… Nel 1849 venne promosso capitano di vascello ed ebbe il comando della fregata Euridice con la quale partecipò alla breve campagna del 1849 al termine della quale tutte le navi sarde dovettero abbandonare l'Adriatico; proprio in questa circostanza in molte navi ci furono veri e propri moti di sedizione; il Persano fu uno dei pochi a reagire con energia arrivando a minacciare di dare fuoco alla polveriera della sua unità[4]. Edificata in un’area posta tra il Sele e il Calore Lucano, ricca di boschi e di selvaggina, nel 1758 divenne di proprietà del Sovrano. In seguito alla soppressione del Centro di rifornimento quadrupedi di Persano, nel 1954, la razza si ridusse a una cinquantina di fattrici, trasferite al Posto raccolta quadrupedi di Grosseto: un altro pezzo di storia meridionale svenduto! La vegetazione lussureggiante e la fauna copiosa fecero sì che re Carlo III di Borbone, da appassionato cacciatore, scegliesse Persano come sede privilegiata del suo passatempo preferito; così nel 1752 il re di Napoli vi fece costruire la Real Casina di Caccia, un caratteristico edificio avente pianta quadrata e quattro torri ottagonali, progettato dall’ingegnere militare spagnolo Juan Domingo Piana. Nel 1932, in un incidente aereo in Svizzera, moriva il suo primo pilota. Nel loro primo passaggio, le sette corazzate austriache non riuscirono a speronare nessuna nave avversaria, furono invece le navi in legno austriache che le seguivano a restare pericolosamente senza la protezione delle navi corazzate. Alle 10:33, secondo la relazione austriaca (10:45 secondo quella italiana) il Principe di Carignano aprì il fuoco imitato dal Castelfidardo e dall'Ancona. Lo scontro a quel punto divenne una confusa mischia che vide coinvolte le dieci corazzate italiane contro tutta la squadra austriaca[21]. I fratelli d’Italia però non accettarono l’offerta; ma non era costume nordico salvare le persone, figuriamoci gli animali: si pensi che gli stessi continuarono allegramente a bombardare, uccidendo civili e militari, anche mentre i napoletani firmavano la resa. : miti e disfatte che fecero l'Italia, 1848-1866, Cavaliere di Gran Croce decorato del Gran Cordone dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, Grande ufficiale dell'Ordine militare di Savoia (revocata), Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d'Indipendenza, Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dell'Immacolata Concezione di Vila Viçosa (Portogallo), Commendatore dell'Ordine della Legion d'Onore (Francia), Cavaliere di IV Classe dell'Ordine di Sant'Anna (Impero di Russia), Medaille Commémorative de la Campagne d'Italie de 1859 (Impero francese), https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Carlo_Pellion_di_Persano&oldid=115359650, Senatori dell'VIII legislatura del Regno d'Italia, Deputati della VII legislatura del Regno di Sardegna, Decorati con l'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, Grandi ufficiali dell'Ordine militare di Savoia revocati, Voci con campo Ref vuoto nel template Infobox militare, Voci biografiche con codici di controllo di autorità, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. La flotta italiana lasciò Ancona il pomeriggio del 16 luglio preceduta dal Messaggero che aveva il compito di compiere una ricognizione segreta a Lissa con il comandante D'Amico a bordo. KOSOVO. Alle 18 Persano ordinò di cessare il fuoco[19]. Il 15 luglio Depretis si recò ad Ancona dove incontrò Persano, Vacca e Albini per programmare un attacco contro l'isola di Lissa; ancora una volta si arrivò ad uno scontro fra il ministro e l'ammiraglio; il primo insisteva per attaccare immediatamente, il secondo faceva presente che una tale operazione sarebbe stata possibile solo dopo avere sconfitto la flotta avversaria e comunque riteneva che a fronte degli almeno 5000 uomini di truppa da sbarco che riteneva necessari per l'impresa, ne aveva disponibili poche centinaia. Passaggio di consegne all’8° “Pasubio” di Persano: il 79° Comandante, Colonnello Giorgio Guariglia, ha ceduto il comando al parigrado Gianfranco Di Marco. L'incidente ebbe delle conseguenze gravi: Persano fu sbarcato e sottoposto ad un Consiglio di guerra che lo condannò alla retrocessione del grado per sei mesi; la condanna venne poi annullata dalla Cassazione che riconobbe le inesattezze dei rilievi idrografici; il Persano cadde comunque in disgrazia e rimase senza comando fino al 1859[6]. del Settecento europeo: per ricordare i più noti citiamo lo scrittore Goethe, lo zar delle Russie, il Metternich ed il pittore Jacob-Philipp Hackert, che vi concluse il ciclo pittorico delle quattro stagioni ambientando l’inverno, un meraviglioso dipinto riproducente una scena di caccia nella tenuta reale, con vista sulla collina di Altavilla e sull’Alburno imbiancato di neve. La sera del 26 giugno la flotta austriaca venne avvistata dall'avviso a ruote Esploratore che mise immediatamente in allarme la flotta italiana; quel giorno non si verificò nessuno scontro, una volta resosi conto che l'intera squadra italiana era uscita dal porto e si stava preparando al combattimento, l'ammiraglio austriaco fece marcia indietro e tornò a Fasana[13]. Il mattino successivo tutto era pronto per l'attacco all'isola quando alle 7:45 l'avviso Esploratore segnalò l'arrivo di navi sospette, era la squadra di Tegetthoff al completo, 27 navi di cui 25 combattenti. SUL CAMPO - A condurre le operazioni di addestramento sul campo di Persano il colonnello Domenico Ciotti. Nella tenuta di Persano, nel 1742, venne realizzato un allevamento equino selezionato di razza napoletana, siciliana, calabrese e pugliese con stalloni di razza andalusa e provenzale per creare una razza pregiata. Il 25 giugno le 19 navi che componevano l'armata, giunsero ad Ancona[16]. Nel 1848 venne promosso capitano di fregata e divenne comandante del brigantino Daino (gemello dell'Eridano); con questa nave partecipò alla campagna navale contro l'Austria della Prima guerra d'indipendenza. In quel periodo si sposò con la signorina Fanny Bacon. Una pagina triste della storia della razza Persano riguarda il 1860, quando ciò che rimaneva dell’esercito borbonico, compresi i reparti di cavalleria (che naturalmente utilizzavano i cavalli di questa pregiata razza) si rifugiò nella fortezza di Gaeta con il re Francesco II, ad estrema difesa del regno meridionale contro l’invasione piemontese. Quando Gaeta fu posta sotto assedio e bombardata dai sabaudi i soldati borbonici si proposero di salvare almeno i cavalli offrendoli ai nemici, anche perché il blocco navale e terrestre non permetteva rifornimenti alimentari né per gli uomini né per gli animali. Presso la Sala Consiliare del comune di Istok in Kosovo, è stato svolto un corso di BLSD (Basic Life Support and Defibrillation) incentrato sulle manovre e le tecniche di primo soccorso da praticare su soggetti colpiti da arresto cardiaco mediante l’impiego di defibrillatore automatico, a favore di 36 insegnanti provenienti da 11 scuole di ogni ordine e grado della municipalità. I medici militari verranno forniti dal Policlinico militare “Celio” del Comando logistico e dalla Scuola di Sanità e Veterinaria dell’Esercito, mentre quelli civili sono stati messi a disposizione dalla Protezione Civile e dalla Regione Migliore esito ebbe l'attacco condotto su Porto San Giorgio; la Formidabile comandata da Saint-Bon si distinse in particolar modo anche per l'efficacia dei suoi tiri; anche il gruppo comandato dal Riboty ottenne notevoli risultati, il tiro delle sue navi provocò fra l'altro l'esplosione di due batterie nemiche. L’unica sorella, Anna, sposò Giuseppe Radicati, conte di Primeglio; anche il figlio, Ernesto, fu ufficiale di Marina. Ciò porterebbe l’Italia, oggi agli ultimi posti in campo equestre, a fare di colpo un grande balzo in avanti, a riappropriarsi del suo patrimonio storico e di una sua eccellenza. Con l’unità d’Italia la razza Persano venne abbandonata: nel 1874 con decreto del Ministro Ricotti fu definitivamente soppressa e venduta all’incanto sulla piazza di Eboli. La festa di corpo è … Deputato nelle legislature VII e VIII per il collegio della Spezia, Persano che aveva già partecipato ad alcuni dibattiti su questioni navali alla Camera, nel febbraio del 1862 divenne Ministro della Marina nel primo Governo Rattazzi carica che ricoprì per circa nove mesi[14]; fu in seguito nominato senatore l'8 ottobre 1865. Promosso capitano di corvetta nel 1841, gli fu assegnato il comando del brigantino Eridano da 450 tonnellate e dodici cannoni, con il quale svolse la prima campagna di circumnavigazione del mondo della Marina sarda (settembre 1842-settembre 1845); il Randaccio scrive che quella crociera diede al Persano reputazione di "ardito, talora imprudente capitano". L'armata italiana si trovava sparsa intorno all'isola già provata da tre giorni di operazioni; l'ammiraglio italiano non perse tempo e diede il segnale di prepararsi al combattimento; le corazzate italiane si disposero in una linea di fila che inizialmente comprendeva sette unità visto che il Re di Portogallo e il Castelfidardo stavano riparando avarie di macchina e la Varese, la Terribile e la Formidabile erano in ritardo; solo le prime tre riusciranno poi a partecipare alla battaglia. Il programma però risentì della arretratezza dell'industria cantieristica italiana per le navi di grosso tonnellaggio, tanto che di dodici navi corazzate che parteciparono alla successiva battaglia di Lissa solo una era costruita in Italia, e nessun bacino di carenaggio poteva ospitare le due navi maggiori Re d'Italia e Re di Portogallo. “Caro Angelo, ti mando come in accordo la documentazione del persano golf resort , il campo da golf di Persano . Figlio del conte Luigi Amedeo Pellion di Persano e di Maria Cristina dei conti de Rege di Gifflenga; rimasto orfano entrò giovanissimo nella marina sarda. Dalla metà del secolo il re pianificò il miglioramento della razza equina già esistente in loco, con l’acquisto di fattrici e stalloni del Medio Oriente e andalusi: la “Real Razza di Persano”, una selezione formata da cavalli da sella con particolare attitudine alla caccia. Completamente insoddisfatto delle condizioni della flotta, l'ammiraglio scrisse più volte al ministro Diego Angioletti segnalando le gravi carenze e arrivando anche a minacciare di lasciare l'incarico[15]. Il conte Carlo Pellion di Persano (Vercelli, 11 marzo 1806 – Torino, 28 luglio 1883) è stato un ammiraglio e politico italiano, comandante della flotta italiana nella battaglia di Lissa. L’edificio e la relativa riserva di caccia sono state trasformate in un’area militare del 10º Reggimento di Manovra, Battaglione Logistico afferente all’VIII Brigata Meccanizzata Garibaldi. Dopo aver frequentato la scuola di Marina a Genova, ebbe il suo primo imbarco come guardiamarina nel 1822 sulla fregata Cristina[1]. Gli attacchi condotti dalle squadre di Vacca e di Albini furono fallimentari, i due comandanti, dopo qualche salva, stabilirono che le batterie austriache erano poste troppo in alto per poter essere raggiunte dal tiro italiano. Alla fine Persano, forse fiaccato dalle troppe polemiche, cedette alle insistenze del ministro e il giorno dopo comunicò in via ufficiale che avrebbe condotto la spedizione contro Lissa[18]. Quando una Brigata dell’Esercito italiano che è storicamente impegnata in Patria e all’estero, è chiamata a perfezionare le sue expertise, per meglio adattarsi ai mutevoli scenari di riferimento, questa Nella tenuta di Persano, nel 1742, venne realizzato un allevamento equino selezionato di razza napoletana, siciliana, calabrese e pugliese con stalloni di razza andalusa e … In queste condizioni i cavalli, affamati e denutriti, cominciarono a morire di fame. La giornata si concluse quindi senza importanti novità; erano stati arrecati danni importanti alle difese dell'isola e la guarnigione austriaca aveva avuto 31 soldati uccisi e 75 feriti; le perdite italiane nei due giorni di combattimento ammontavano a 16 morti e 81 feriti[20]. Promosso tenente di vascello, fu inviato a Londra per sorvegliare la costruzione della fregata Ichnusa della Marina sarda. Il 20 giugno il ministro Angioletti venne sostituito da Agostino Depretis che ordinò immediatamente a Persano di portarsi con la flotta ad Ancona. Nel 1851 ebbe l'incarico di trasportare oggetti all'esposizione universale di Londra; com'era sua abitudine Persano risalì una parte del Tamigi senza pilota esperto cosa che provocò un certo clamore nei giornali inglesi[5]. Dalla data del 1 luglio 1991 il Battaglione si ricostituisce nella sede di Persano inquadrato nell’8 Brigata Bersaglieri «Navi di legno comandate da una testa di ferro hanno sconfitto navi di ferro comandate da una testa di legno.». La squadra navale piemontese era al comando di Giuseppe Albini; in questa campagna non ci furono eventi particolarmente rilevanti dal punto di vista navale[2]; l'unico di una certa importanza fu proprio l'attacco che il Persano effettuò di propria iniziativa contro il forte di Caorle il 13 giugno 1848; in realtà il Persano doveva effettuare solo una esercitazione di tiro al bersaglio ma decise di bombardare il forte austriaco; la risposta delle artiglierie del forte riuscì a colpire la nave una quindicina di volte provocandole anche una via d'acqua; per niente scoraggiato il Persano si ancorò a distanza ravvicinata e per 40 minuti bersagliò con un centinaio di colpi l'avversario prima di allontanarsi[3]. Passaggio di consegne all’8 reggimento Artiglieria Terrestre “Pasubio” di Persano dove l’80 Comandante, Colonnello Gianfranco Di Marco, ha ceduto il comando al parigrado Riccardo Pesce. Il comando della squadra piemontese che partecipò alla guerra di Crimea fu affidato al comandante Di Negro[7]; nel 1859, durante la seconda guerra d'indipendenza italiana, il comando della squadra venne affidato al capitano di vascello Edoardo Tholosano mentre al parigrado Persano venne dato solo il comando del Carlo Alberto. Nel 1900 il Ministero della Difesa volle ricostituire la razza con fattrici di provata attitudine al servizio da sella scelte tra i diversi reggimenti di cavalleria. Lo stato borbonico, infatti Pressato dalle continue insistenze di Depretis, Persano, che prima di prendere una qualsiasi iniziativa avrebbe voluto aspettare l'arrivo dell'ariete corazzato Affondatore sul quale riponeva molte aspettative, venne convinto a compiere una puntata offensiva; tale crociera venne effettivamente svolta fra l'8 ed il 13 luglio con estrema prudenza tanto che le navi italiane si mantennero sempre fuori vista dalle coste austriache[17]. Presso la sala Consiliare del comune di Istok in Kosovo, è stato svolto un corso di BLSD (Basic Life Support and Defibrillation) incentrato sulle manovre e le tecniche di primo soccorso da praticare su soggetti colpiti da arresto cardiaco mediante l’impiego di defibrillatore automatico, a favore di 36 insegnanti provenienti da 11 scuole di ogni ordine e grado della municipalità. Fondamentale si rivelò il suo intervento a Napoli dove riuscì a convincera una buona parte degli ufficiali della Marina borbonica a defezionare e a giurare fedeltà a re Vittorio Emanuele[10]. L’operatività di Persano è costituita da dirigenza militare, ufficiali di cavalleria e veterinari e una maestranza di circa 200 persone che nei mesi delle semine e della raccolta raggiunge anche le 500 unità. Nel settembre del 1860 Persano lasciò Napoli e raggiunse Senigallia dove si trovava l'esercito sardo guidato dal generale Enrico Cialdini; compito della squadra navale era quello di espugnare Ancona; il giorno 18 settembre 1860, la divisione di Persano, forte delle fregate Maria Adelaide (ammiraglia), Carlo Alberto, Vittorio Emanuele, Costituzione, della corvetta Governolo e dell'avviso Malfatano effettuò un primo bombardamento della piazzaforte difesa dalle truppe pontifice; quel medesimo giorno le truppe sarde sconfissero quelle pontifice nella battaglia di Castelfidardo. Storia delle Marine militari italiane, vol I, Storia della Marina militare italiana dal 1860 al 1870, Avanti, Savoia! SERRE. Si è svolto questa mattina l’incontro tra il sindaco di Eboli Massimo Cariello e il comandante del Comprensorio Militare di Persano, il colonnello Ciriaco Fausto Troisi, sulla questione legata alle esercitazioni di tiro al poligono militare di Foce Sele. Tutta l'azione si svolse fra le 10:45 e le 12 del 20 luglio; alle tre corazzate italiane comandate dal contrammiraglio Vacca, risposero in modo fiacco le navi austriache che marciavano in formazione a cuneo contro la linea delle corazzate italiane. Alle 11:30 la Ferdinand Max riuscì a speronare la corazzata Re d'Italia dopo che questa era rimasta immobilizzata a seguito di un colpo al timone; la nave italiana continuò il fuoco fino a che non colò a picco; in precedenza era stata anche gravemente colpita la piccola Palestro. È così che si è conclusa l’esercitazione militare organizzata nella mattinata Nella tarda mattinata del 19 luglio arrivarono, provenienti da Napoli, l'Affondatore seguito dalle fregate Principe Alberto e Carlo Alberto insieme alla corvetta Governolo. Passaggio di consegne all’8° reggimento Artiglieria Terrestre “Pasubio” di Persano dove, martedi 24 luglio il 79° Comandante, Colonnello Giorgio Guariglia, ha ceduto il comando al parigrado Gianfranco Di Marco. L’edificio principale è la Real Casina di Caccia, un edificio realizzato nel 1752 su ordine di Carlo di Borbone, affittuario dei conti De Rossi di Caiazzo e feudatari di Serre. Nel corso della permanenza nel poligono militare di Persano, si stanno effettuando sia esercitazioni per Posto Comando con l’utilizzo di mezzi informatici per la gestione del campo di battaglia, sia attività addestrative con truppe . L'azione di bombardamento delle navi italiane inizio tra le 11 e le 12 del 18 luglio; il presidio austriaco trasmise immediatamente tramite cavo telegrafico l'ormai imminente attacco italiano; pur consapevole di ciò che stava succedendo Tegetthoff non uscì immediatamente in soccorso dell'isola.