Carlo fu infatti sempre geloso della propria "libertà alimentare", e rifiutò sempre di cambiare dieta, fatto che, dato lo stato di salute, probabilmente ne affrettò la morte. Al dibattimento, inoltre, non dovevano partecipare altre persone se non il giudice (il conte), coadiuvato da vassalli, avvocati, notai, scabini e dagli imputati direttamente interessati alla causa[96]. conquist tutta la Gallia e la valle del Reno si fece battezzare nel 496 e promosse la conversione del suo popolo al cattolicesimo ... | … Già gli stessi Imperatori romani avevano inutilmente cercato di assoggettarla come “federata”. La guerra contro i Sassoni fu interpretata dai Franchi come una sorta di “guerra santa”, con le continue rivolte concepite (e in parte era vero) come un rifiuto del Cristianesimo. Carlo Magno il conquistatore (regn - Carlo Magno il conquistatore (regn per ben 46 anni dal 768 all 814, e solo due di essi trascorsero senza campagne militari) Re dei Franchi Re dei Longobardi | PowerPoint PPT presentation | free to view . SUB HOC CONDITORIO SITUM EST CORPUS KAROLI MAGNI ATQUE ORTHODOXI IMPERATORIS, QUI REGNUM FRANCORUM NOBILITER AMPLIAVIT ET PER ANNOS XLVII FELICITER REXIT. About See All. I rapporti con l'impero bizantino furono saltuari. Pipino il Breve morì il 24 settembre 768, non prima di aver designato eredi e successori, con l'approvazione della nobiltà che contava e dei vescovi, entrambi i figli ancora in vita, Carlo e Carlomanno. One thing before you share... You’re currently using one or more premium … Carlo volle tra l'altro sfruttare il periodo di forzata inattività dovuta all'assedio per recarsi a Roma per festeggiare la Pasqua e incontrare Adriano I. Giunto in città il Sabato santo del 774, fu accolto dal clero e dalle autorità cittadine con tutti gli onori e, secondo il biografo pontificio, personalmente dal papa sul sagrato della Basilica di San Pietro in Vaticano, che lo accolse con familiarità ed amicizia e con gli onori spettanti al patrizio dei Romani[13]. Carlo sapeva bene che al papa importava soprattutto ritagliare un sicuro territorio di sua pertinenza in Italia centrale, libero da altri poteri temporali, compreso quello bizantino. In realtà il matrimonio con Imiltrude era perfettamente regolare, e la gelosia di Ildegarda, l'attuale moglie di Carlo, nei confronti del figlio nato da un precedente matrimonio non sembra motivo sufficiente per un atto di tale rilevanza politica e dinastica. Re Desiderio si arrese senza opporre ulteriore resistenza e gli stessi Longobardi si sottomisero ai Franchi e al loro sovrano, che il 10 luglio 774, a Pavia, assunse il titolo di Gratia Dei Rex Francorum et Langobardorum et Patricius Romanorum cingendo la Corona Ferrea. Il clero franco, ritenuto sottomesso al papa, non era neanche stato invitato, e Adriano aveva accettato le risoluzioni conciliari. Log In. La riforma della giustizia si attuò tramite il superamento del principio di personalità del diritto: ogni uomo aveva diritto di essere giudicato secondo l'usanza del suo popolo, e interi blocchi delle leggi nazionali preesistenti vennero integrati o sostituiti, in qualche caso, con la promulgazione dei capitolari, norme con valore di legge che avevano validità per tutto l'impero[94], e che Carlo volle far sottoscrivere da tutti i liberi durante il giuramento collettivo dell'806. or. Pipino aveva diviso il regno tra i due figli come nel 742 suo padre Carlo Martello aveva fatto con lui e suo fratello; assegnò dunque a Carlo l'Austrasia, gran parte della Neustria e la metà nord-occidentale dell'Aquitania (ossia una specie di mezzaluna comprendente il nord e l'occidente della Francia, più la bassa valle del Reno) e tutti i territori nel frattempo conquistati nella parte orientale fino alla Turingia, e a Carlomanno la Borgogna, la Provenza, la Gotia, l'Alsazia, l'Alamagna e la parte sud-orientale dell'Aquitania (cioè la parte interna del regno comprendente il centro-sud della Francia e l'alta valle del Reno). Grazie a un accordo col principe basco Lupo, Carlo si fece consegnare Unaldo, figlio del duca d'Aquitania e sua moglie, che si erano rifugiati presso di lui. Le stesse fonti non fanno alcun accenno alle precedenti intenzioni di Carlo di farsi incoronare imperatore (se non quelle redatte “a posteriori”, che dunque da questo punto di vista non possono essere attendibili), ma del resto non spiegano come mai alla cerimonia Carlo si fosse presentato con abiti imperiali. Consapevole della superiorità bizantina in mare, e della mancanza di una vera flotta, fu Pipino a dover firmare un armistizio con il comandante della flotta di Costantinopoli[72], ma nell'810 il re d'Italia sferrò un nuovo attacco e conquistò Venezia, consentendo al patriarca Fortunato, nel frattempo fuggito a Pola, di riprendersi la sede di Grado[73]. Tassilone e i figli maschi furono tonsurati e rinchiusi in monasteri, Liutperga fu esiliata e le due figlie femmine furono anch'esse imprigionate in separate abbazie. La guerra contro i Sassoni fu interpretata dai Franchi come una sorta di “guerra santa”, con le continue rivolte concepite (e in parte era vero) come un rifiuto del Cristianesimo. Ufficialmente si trattava di ribadire pubblicamente la rinuncia del vescovo Felice di Urgell alla sua eresia adozionista (alla quale aveva peraltro abiurato già da due anni), ma il vero scopo era quello di ribadire il proprio ruolo come principale difensore della fede[N 9]. Il concubinato era tollerato tra i Franchi, e quindi anche la nascita di figli prima del matrimonio, ma dal punto di vista della morale cristiana contemporanea (e di quella della storiografia del XIX e XX secolo) il fatto era imbarazzante. Copy of LA NASCITA DI ROMA 313. Numerose furono poi le concubine, fra le quali - grazie ad Eginardo che le cita, sono note: Da una concubina ignota ebbe inoltre Rotaide (*784? It looks like we don't have any Company Credits for this title yet. Ma anche socievole, affidabile, molto attaccato alla famiglia e, inaspettatamente, dotato anche di una buona dose di umorismo, come traspare da diverse fonti, che lo presentano come indulgente allo spirito mordace e allo scherzo, anche rivolto su di lui[126]. I rapporti tra l'Imperatore e papa Adriano I sono stati ricostruiti dalla letteratura delle missive epistolari che i due si scambiarono per oltre un ventennio. Inoltre, possedevano una propria abitazione nella quale venivano spesso accolte diverse famiglie contadine. Il primogenito, conosciuto come Pipino il Gobbo, ebbe vita più sfortunata: nato dalla relazione forse prematrimoniale tra l'imperatore e Imiltrude, fu eliminato dal diritto alla successione non tanto perché nato fuori dal matrimonio (circostanza peraltro assai dubbia), ma piuttosto perché la sua deformità, minandone la salute e l'integrità fisica, avrebbe in seguito potuto far insorgere problemi sulla sua idoneità a diventare re. Synopsis. Carlo fu infatti sempre geloso della propria "libertà alimentare", e rifiutò sempre di cambiare dieta, fatto che, dato lo stato di salute, probabilmente ne affrettò la morte. Nel 792 venne inoltre scoperta una congiura da lui stesso ordita, in conseguenza della quale gli venne comminata la pena capitale, poi permutata in un ritiro forzato nel monastero di Prüm con l'obbligo di farsi tonsurare e di osservare il silenzio. 1,465 people like this. †?). Gli “Annali” di Lorsch riferiscono che dunque il papa fu “pregato” dal re di prestare il giuramento a cui si era impegnato. Figlio di Pipino il Breve e Bertrada di Laon, Carlo divenne re nel 768, alla morte di suo padre. La nascita di un nuovo Impero d'Occidente non fu ben accolta dall'Impero d'Oriente che tuttavia non aveva i mezzi per intervenire. Anche il papa, dunque, cambiò linea politica, riconciliandosi con re Desiderio e allentando momentaneamente i rapporti coi due re franchi. Carlo si rese conto che la sua posizione giuridica di sovrano, derivante da uno stato di capo di una società di uomini liberi, mancava di un riconoscimento normativo che impegnasse personalmente i sudditi in un atto di fedeltà, e dunque venne istituito, a termini di legge, il giuramento di fedeltà nei confronti del re da parte di tutti gli uomini liberi, che legava individualmente ciascun suddito al sovrano e che, qualora infranto, avrebbe dato al re il diritto di applicare le sanzioni previste in conseguenza. L'impero resistette fin quando fu in vita il figlio di Carlo, Ludovico il Pio: fu poi diviso fra i suoi tre eredi, ma la portata delle sue riforme e la sua valenza sacrale influenzarono radicalmente tutta la vita e la politica del continente europeo nei secoli successivi. Pertanto, per pacificare l'Aquitania la trasformò nel 781 in un regno autonomo, di cui riorganizzò le strutture politico-amministrative, e al cui vertice pose il figlio Ludovico (poi chiamato “il Pio”), di appena tre anni, ma affiancato da fidati consiglieri che rispondevano direttamente a Carlo[25][26]. Nel corso della messa di Natale del 25 dicembre 800, nella basilica di San Pietro, Carlo Magno fu da papa Leone III incoronato imperatore, titolo mai più usato in Occidente dopo la destituzione di Romolo Augusto nel 476[N 14]. Consapevole della fragilità della sua posizione, Fortunato cercò la protezione di Carlo, che non esitò a fornire il suo appoggio, anche per la posizione strategica di Grado, tra l'impero bizantino e Venezia sua alleata[69]. Ma Tassilone e sua moglie Liutperga non potevano assistere inerti a quella che consideravano un'usurpazione, e cercarono sistemi per sottrarsi alla situazione che si era creata (rompendo, di fatto, il patto di fedeltà e di vassallaggio). Inoltre, possedevano una propria abitazione nella quale venivano spesso accolte diverse famiglie contadine. Pipino il Breve morì il 24 settembre 768, non prima di aver designato eredi e successori, con l'approvazione della nobiltà che contava e dei vescovi, entrambi i figli ancora in vita, Carlo e Carlomanno. Un tale atteggiamento paterno può essere stato un tentativo di controllare il numero delle potenziali alleanze, ma occorre ricordare anche che il suo affetto paterno era talmente possessivo che egli non si separava mai dalle figlie, portandole con sé anche nei suoi numerosi spostamenti. Nella disastrosa imboscata morirono diversi nobili e alti ufficiali, tra cui "Hruodlandus" (Orlando), prefetto del limes di Bretagna[23]. Quando l'imperatore Niceforo reagì, nell'806, inviando una flotta a riprendersi la Dalmazia e a bloccare Venezia, il governo di quest'ultima, che aveva forti interessi commerciali con l'Oriente, fece un nuovo voltafaccia e si schierò ancora con Costantinopoli[71]. Il re franco entrò in città il 24 novembre dell'800, accolto con uno sfarzoso cerimoniale e con grandi onori dalle autorità e dal popolo[N 12]. Mentre sembrava che l'impero stesse fallendo per via della debolezza centrale e dell'arroganza dell'aristocrazia franca, Carlo morì il 28 gennaio dell'814, nel suo palazzo di Aquisgrana, nell'atrio della cui cattedrale venne immediatamente inumato[118]. Leone III rifiutò di prenderne atto, e per circa due secoli la Chiesa romana utilizzò una formulazione diversa da quella delle altre Chiese latine occidentali, finché, verso l'anno 1000, non venne finalmente ritenuta corretta e accettata la versione stabilita dall'imperatore franco[52]. Carlo Magno episodio 7 Il vento dell'Islam | Una fiaba per bambini in italiano | CHARLE MAGNE | IT. Il concubinato era tollerato tra i Franchi, e quindi anche la nascita di figli prima del matrimonio, ma dal punto di vista della morale cristiana contemporanea (e di quella della storiografia del XIX e XX secolo) il fatto era imbarazzante. Giuramento storicamente abbastanza controverso, in quanto già dalla metà del secolo precedente il ducato di Baviera, benché formalmente sottomesso alla dinastia Merovingia, aveva però ottenuto una sorta di status autonomo; Tassilone inoltre aveva sposato Liutperga, una figlia del re longobardo Desiderio, e aveva fatto battezzare i suoi figli direttamente dal papa: circostanze che, in pratica, insieme alla comune origine e parentela, lo innalzavano dunque giuridicamente allo stesso livello regale di Carlo, pur con un diverso titolo. Talismano di Carlo Magno, Reims, palazzo del Tau, Ripresa dei rapporti con Roma e problemi di successione, Le congiure di Hardrad e di Pipino il Gobbo, Politica interna, istituzioni e governo dell'impero, Aspetto fisico e personalità di Carlo Magno, . Image. Carlo non aveva alcuna intenzione di prendere la città con la forza, e infatti lasciò che capitolasse per fame ed esaurimento delle risorse, dopo nove mesi di assedio; periodo che il re franco occupò per mettere a punto le linee della sua politica nei confronti dei Longobardi, del Papato e dei Bizantini che ancora occupavano stabilmente il meridione d'Italia[12]. Solo una fonte di qualche anno posteriore accenna al fatto che avrebbero ammesso di aver addirittura attentato alla vita del re con la motivazione che non gli avevano prestato giuramento di fedeltà. L'intervento di Carlo nella Penisola iberica fu tutt'altro che trionfale, e non privo di momenti dolorosi e gravi rovesci. È plausibile che in questa circostanza abbia cominciato a maturare, in Carlo, l'idea di un rafforzamento della sua posizione con l'assunzione del titolo imperiale, che lo avrebbe posto allo stesso livello dei regnanti bizantini. Carlo, che era al corrente delle voci che correvano sulla dubbia moralità e rettitudine del nuovo papa, inviò il fidatissimo Angilberto, abate di Saint-Riquier, con una lettera in cui definiva quelli che secondo lui dovevano essere i reciproci ruoli tra il pontefice e il re, e con la raccomandazione di verificare la reale situazione ed eventualmente suggerire cautamente al papa la necessaria prudenza per non alimentare le voci sul suo conto[49]. Gli ultimi anni di vita di Carlo sono stati visti come un periodo di declino, a causa del peggioramento delle condizioni fisiche del sovrano che aveva ormai perso il vigore della giovinezza e, stanco nel fisico e nello spirito, si era votato più che mai alle pratiche religiose e all'emanazione di capitolari dedicati a questioni dottrinali di particolare rilevanza: una svolta che sembrò poi segnare l'esperienza al governo di suo figlio Ludovico, detto appunto "il Pio". È difficile comprendere l'atteggiamento di Carlo verso le figlie, assai poco in linea coi dettami morali della Chiesa di cui egli si proclamava protettore. La figura di Carlo Magno fu subito idealizzata nella cultura medievale, che lo inserì tra i Nove Prodi. Carlo rientrò all'accampamento di Pavia, che nel giugno 774 capitolò. Al soglio pontificio venne eletto papa Adriano I, che invocò l'aiuto di Carlo contro la tradizionale e mai sopita minaccia longobarda. Lo stesso Carlo promulgò il “Capitulare de partibus Saxoniae”, che imponeva la pena capitale per chiunque avesse offeso il Cristianesimo e i suoi sacerdoti, misura per la conversione forzata dei Sassoni[18]. Click here to re-enable them. Il potere centrale, che si esplicava nella persona dell'imperatore, consisteva essenzialmente in un ruolo di guida del popolo, di cui doveva assicurare la difesa e la tutela della giustizia tramite i suoi funzionari. Ma la maggiore influenza del papa (e le insistenze del seguito, che già intravedeva una facile vittoria e ricco bottino) ebbe il sopravvento, e Carlo si spinse fino a Capua. Tra le tante affermazioni ve ne sono comunque alcune che, non inquadrabili in un contesto celebrativo, potrebbero forse davvero costituire una testimonianza attendibile del carattere e delle abitudini di Carlo: gran bevitore (ma sempre molto controllato) e mangiatore, si dice che non rifuggisse l'adulterio ed ebbe numerose concubine, in un regime poligamico che era abbastanza consueto tra i Franchi, sebbene fossero formalmente cristianizzati. Fu comunque molto attento a non fornire alcun accenno di disapprovazione della condotta delle figlie e questo consentì di tenerle lontano dai possibili scandali, all'interno e all'esterno della corte[121]. / Anche i congiurati furono costretti al giuramento e questo comportò, con una retroattività inconcepibile per la mentalità moderna, che potessero essere accusati di spergiuro e processati. Probabilmente il freddo clima di Aquisgrana in cui il pachiderma era costretto a vivere lo fece deperire fino a condurlo alla morte per congestione. Carlo Magno e il sacro romano impero (800 : a Roma (incontro tra papa…: Carlo Magno e il sacro romano impero Alla morte del pontefice, nel 795, devotamente e sinceramente compianto da Carlo, assunse la tiara papa Leone III, papa di origine modesta e privo di appoggi fra le grandi famiglie romane[48]. Il papa non aveva nessuna intenzione di accettare alcuna delle due ipotesi, e per il momento la questione rimase in sospeso, anche perché Carlo provvide ad inviare a Roma una commissione d'inchiesta composta da personaggi di rilievo e alti prelati. Eginardo attribuisce all'influenza della regina Fastrada le cause delle due congiure, in quanto egli assecondò la crudeltà consorte, abbandonando la via della benignità a lui consueta.[35]. Molte volte Adriano cercò di ottenere l'appoggio di Carlo riguardo alle frequenti beghe territoriali che minavano il suo presunto potere temporale: una lettera datata 790, ad esempio, contiene le lamentele del pontefice nei riguardi dell'arcivescovo ravennate Leone, reo di avere sottratto alcune diocesi dell'Esarcato. A quell'epoca il primo aveva tra i 20 e i 26 anni (a seconda di quale data si accetti per la sua nascita), e fino ad allora la letteratura e i documenti ufficiali non riferiscono notizie di particolare rilievo, se non che nel 761 e nel 762 partecipò col padre e il fratello a delle spedizioni militari in Aquitania e più tardi cominciò ad amministrare la giustizia nell'abbazia di Saint-Calais. See more of Teatro CARLO MAGNO opera dei pupi on Facebook. Carlo aveva unificato quasi tutto quello che restava del mondo civilizzato accanto ai grandi imperi arabo e bizantino ed ai possedimenti della Chiesa, con l'esclusione delle isole britanniche, dell'Italia meridionale e di pochi altri territori. Questa suddivisione, al di là dell'estensione geografica, demografica ed economica abbastanza comparabile, imponeva però ai due sovrani una gestione politica totalmente diversa, a tutto svantaggio di Carlomanno; se Carlo infatti aveva confini tranquilli che gli avrebbero consentito di dedicarsi a una politica espansionistica verso le terre germaniche, al fratello toccò in eredità un regno che lo avrebbe impegnato continuamente in una politica difensiva: verso i Pirenei nei confronti degli Arabi di al-Andalus, e verso le Alpi coi Longobardi d'Italia. Generalmente, i re franchi si presentavano come naturali difensori della Chiesa cattolica, avendo "restituito" al pontefice ai tempi di Pipino quei territori dell'Esarcato di Ravenna e della Pentapoli che per concezione comune erano creduti appartenenti al Patrimonio di san Pietro. Il crollo dell’Impero Romano d’Occidente e la nascita dei Regni Romano- Barbarici 2. CARLO MAGNO e la nascita dell'EUROPA - Coggle Diagram: CARLO MAGNO e la nascita dell'EUROPA Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 20 mar 2021 alle 23:59. Nel 792 venne inoltre scoperta una congiura da lui stesso ordita, in conseguenza della quale gli venne comminata la pena capitale, poi permutata in un ritiro forzato nel monastero di Prüm con l'obbligo di farsi tonsurare e di osservare il silenzio. Occorre però precisare in proposito che le uniche fonti storiche sui fatti di quei giorni sono di estrazione franca ed ecclesiastica, e per ovvi motivi tendono entrambe a limitare o falsare l'interferenza del popolo romano nell'avvenimento[62]. Nessuna di esse contrasse infatti un matrimonio regolare: Rotruda divenne amante di un cortigiano, tale duca Rorgone, da cui ebbe anche un figlio, mentre la prediletta Berta finì come amante del menestrello Angilberto ed anche questa coppia ebbe un figlio tenuto segreto. La riforma della Chiesa, in particolare, si proponeva di elevare il livello morale e la preparazione culturale del personale ecclesiastico operante nel regno. A Ludovico era assegnata l'Aquitania, la Guascogna, la Settimania, la Provenza, la Marca di Spagna tra i Pirenei e l'Ebro e la Borgogna meridionale: era la zona di frontiera più delicata da un punto di vista militare, a contatto con i governi islamici di Spagna, ma Ludovico non fu sempre all'altezza della situazione. Nessun accenno fu fatto nella spartizione per l'Istria e la Dalmazia, regioni critiche per i rapporti con Costantinopoli e tuttora contese. L'attentato subito dal pontefice, che era comunque segno di un clima di inquietudine a Roma, non poteva però essere lasciato impunito (Carlo era pur sempre investito del titolo di “Patricius Romanorum”), e nella riunione annuale tenuta nell'agosto dell'800 a Magonza con i grandi del regno comunicò la sua intenzione di scendere in Italia. La successiva eliminazione violenta di Goffredo in seguito ad una congiura di palazzo pose comunque momentaneamente termine alle scorrerie normanne in quell'area, finché nell'811 si giunse ad un accordo di pace col nuovo re danese Hemming[82][83]. Il tentativo di centralizzare la coniazione di denaro, che Carlo avrebbe voluto esclusivamente riservata alla corte, non ottenne però i risultati sperati, sia per l'estensione dell'impero, sia per la mancanza di una vera e propria zecca centrale, sia per i troppi interessi legati al conio della moneta. Il 1º dicembre il re franco, invocando il suo ruolo di protettore della Chiesa di Roma, costituita un'assemblea composta da nobili e vescovi d'Italia e delle Gallie (una via di mezzo tra un tribunale e un concilio) aprì i lavori dell'assemblea che doveva pronunciarsi sulle accuse rivolte contro il papa. Come re d'Italia Carlo era di fatto confinante con i possedimenti bizantini nel meridione, e la concessione a papa Adriano I dei territori dell'Italia centrale gli consentì di frapporre, tra il suo e quello bizantino, una sorta di stato cuscinetto che poteva impedire rapporti troppo stretti. Carlo lo considerava come un ospite straordinario, da trattare con tutti i riguardi: lo faceva tenere pulito, gli dava personalmente da mangiare e gli parlava. Fino a quel momento si utilizzavano quasi esclusivamente le maiuscole o comunque caratteri ricchi di abbellimenti che li rendevano di difficile lettura. DI CAUSA) 1. Grazie a una serie di fortunate campagne militari (compresa la conquista del Regno longobardo) allargò il Regno franco fino a comprendere una vasta parte dell'Europa occidentale. Nella sua qualità di Imperatore, Carlo intrattenne rapporti paritari con tutti i sovrani europei ed orientali. Nella primavera del 778 Carlo varcò dunque i Pirenei e a Saragozza si riunì con un secondo contingente militare composto da popoli alleati. Conti, arcivescovi e abati erano dunque la vera struttura portante del governo dell'Impero, e dovevano provvedere, oltre alle attività amministrative e giudiziarie, anche a quelle connesse con il reclutamento in caso di mobilitazione militare e al sostentamento delle regioni sotto la loro giurisdizione e della corte, cui erano tenuti a far pervenire annualmente doni e proventi fiscali. Nonostante ciò, papa Gregorio IX la riconfermò. L'Impero governato dal re dei Franchi doveva essere studiato secondo la sua posizione politico-economico-amministrativa rispetto a quell'Impero romano di cui portava avanti, se non l'eredità, almeno il nome. Desiderio passò quindi all'offensiva, invadendo la Pentapoli. La dinastia degli Agilolfingi si estingueva pertanto così, e la Baviera veniva definitivamente annessa al regno carolingio[36][37]. Il documento si conclude con l'elencazione dei nomi di ben trenta testimoni annoverati tra i più stretti amici e consiglieri dell'imperatore[N 21], che avrebbero dovuto garantire il rispetto e la corretta esecuzione di quelle volontà imperiali[114][115]. L'Imperatore ne pianse, ordinando tre giorni di lutto in tutto il regno. Pensata forse inizialmente come una spedizione punitiva contro le minacce che da tempo le diverse tribù sassoni costituivano per i confini del regno franco, e per portare la vera fede e l'ordine in un paese pagano, l'intervento si trasformò invece in un conflitto lungo e difficile, che proseguì con fiammate di ribellioni anche molto tempo dopo l'imposizione alle popolazioni sassoni di nuovi tributi e la conversione forzata al Cristianesimo. Be the first to contribute! Conosciuta anche come Ermengarda, nome attribuitole da, È possibile che il matrimonio sia stato celebrato ufficialmente, per motivi di convenienza e di protocollo, solo poco prima della visita di. Carlo, che in quel momento stava organizzando la campagna contro i Sassoni, cercò di riappacificare la situazione suggerendo al papa di donare un cospicuo quantitativo d'oro a Desiderio per riottenerne in cambio i territori contesi, ma il negoziato fallì e Carlo, di fronte all'insistenza del Papato, si trovò obbligato a muovere guerra ai Longobardi, e nel 773 entrò in Italia.