L'Ultima cena è un dipinto del pittore veneziano Tintoretto realizzato intorno al 1592-1594 e conservato nella Basilica di San Giorgio Maggiore a Venezia. Quando avrai finito di leggere questo articolo, ti assicuro che: Allora, sei pronto per conoscere questi spettacolari lavori? CONVITTO IN CASA LEVI: è un grande olio su tela, convitto cioè cena. Siamo nel momento in cui Cristo sta distribuendo l’Eucarestia a San Pietro, portandogliela alla bocca. In realtà doveva rappresentare l’ultima cena, viene commissionata dalla chiesa. Si tratta di un elemento simbolico molto interessante, su cui tanti studiosi hanno cercato di dare una spiegazione. Il fatto che tutti gli apostoli sono seduti su degli sgabelli e non su delle normali sedie. Sapevi che il nome originale della chiesa in cui è conservata quest’opera è dei Santi Ermagora e Fortunato? Lo puoi capire dal fatto che quella di destra ha i capelli tutti arruffati e scombinati a causa della frenesia del suo lavoro. È un mendicante impegnato a chiedere la carità, ma uno degli apostoli gli fa capire che non è il momento giusto perché sta guardando ed ascoltando Cristo e non può distrarsi. In fondo a destra ci sono 2 inservienti che stanno togliendo un paiolo (una pentola) dal fuoco, in primo piano c’è una domestica con un carico di stoviglie e nell’altra mano sta consegnando dei confetti all’oste. Oltre alla serie dell’Ultima Cena ho analizzato anche il Miracolo dello Schiavo. TINTORETTO ULTIMA CENA JACOPO ROBUSTI JACOPO ROBUSTI. Questa storia parla del comandante del re babilonese Nabucodonosor Holoferne, ucciso da una vedova israeliana di nome Judith. Di chi si tratta? È un'opera perfettamente in linea con gli altri dipinti del medesimo pittore. Facciamo un passo indietro negli ultimi 20 anni della vita di Jacopo Robusti. Jacopo ha ambientato l’Ultima Cena di Cristo in un locale del suo tempo e non nell’edificio originale come voleva la tradizione. Quella misteriosa donna che sta in primo piano, sul lato sinistro della scena, intenta ad allattare un bambino al seno. ), ma anche un’attenzione per il dettaglio eccezionale. Oltre alla serie dell’Ultima Cena ho analizzato anche il Miracolo dello Schiavo. Diversamente da tanti, altri tradizionali dipinti Ultima Cena, Jacopo decide di introdurre alcuni cambiamenti e reinterpreta completamente la scena. Tintoretto “Ultima cena”, 1547 – Chiesa San Marcuola, Venezia Nel corso della sua vita realizza una decina di quadri che hanno per oggetto l’Ultima cena. Ma non preoccuparti, ti assicuro che quando vedrai i dettagli di questa tela del Tintoretto, capirai perché penso che sia un capolavoro che merita parecchia attenzione. Grazie. Come abbiamo già detto prima, qui la luce è abbastanza fioca e l’oscurità fa da padrona all’intera scena, dando quasi la sensazione di trovarsi davanti ad uno dei capolavori di Caravaggio. La loro posizione ravvicinata potrebbe trarti in inganno, ma non cascarci! Tutti lo cercano ed i membri più ricchi della società vogliono una sua opera, compreso il duca Guglielmo Gonzaga. L’ultima è del 1592. Proprio così: l’Ultima Cena Tintoretto non è composta soltanto da Cristo e gli apostoli, ma anche da altri protagonisti. Grazie a te per i complimenti. Dove si trova: Chiesa di San Trovaso, Venezia. Aggiornato 18 Maggio 2020. Con questo obiettivo ben chiaro in testa, decide di donare alla scena un impianto completamente diverso rispetto a quelli visti in passato. Bravo. Proprio così: rappresentano la chiesa degli Ebrei e la chiesa dei Gentili; dall’unione di queste 2 nasce la nuova chiesa cristiana. Se è la prima volta che ti trovi davanti a quest’opera, sono sicurissimo che avrai notato il forte dinamismo che collega tutti i protagonisti della scena. Il Tintoretto è “avanguardia”, è audace e non ha paura di osare nella pittura. Una lettura di 4 minuti. È quello che sta dall’altra parte del tavolo ed è l’unico, tra gli apostoli, a non avere un aureola. La luminosità profana è gestita dalla lampada a soffitto che irraggia l'ambiente e colpisce i vari personaggi. Olio su tela 365 x 568 centimetri Questo gigantesco dipinto è stato appositamente scritto per la chiesa di San Giorgio Maggiore a Venezia, dove ha trascorso tutta la sua vita ammirando e sorprendenti visitatori. Farò del mio meglio per analizzare tutte le versioni di questa scena del Tintoretto. GRAZIE.Illuminante, posso contare che descriverà anche le altre “cene” di Tintoretto? Se ci trovassimo davanti ad un quadro come gli altri, questa tela di Tintoretto Venezia dovrebbe terminare così, con Cristo e gli apostoli, ma non è così. Jacopo però sa benissimo che deve fare attenzione ai dettagli, perché sono quest’ultimi a rendere eccezionali le opere, e qui, di particolari ce ne sono un sacco. Una delle domande più interessanti a proposito di questa tela è: perché è tutto così buio? Adesso torna a guardare all’interno della stanza: hai visto quel ragazzo sul lato sinistro della tela? Qualche istante prima, Gesù ha rivelato che tra di loro c’è un traditore e le reazioni degli apostoli sono tante: c’è un San Giovanni visibilmente sconsolato ed incredulo e poi c’è Giuda seduto a destra di Cristo e che ha attaccato alla sua cinta una borsa con dentro il denaro. Ma, come è già accaduto anche con le altre versioni dell’opera, Tintoretto ritrae anche il momento in cui Cristo annuncia la presenza di un traditore tra gli apostoli. Ti capisco ed è una cosa normale dato che il capolavoro di Leonardo è 100 volte più famoso e conosciuto rispetto al quadro di Jacopo. Anche la figura di Gesù quindi non si trova al centro del dipinto e di fronte all’osservatore. Sai che l Ultima Cena Tintoretto è caratterizzata da 3 livelli di luminosità? Basilica di San Giorgio Maggiore, Venezia Confrontando questa prima versione dell’Ultima Cena del Tintoretto con le future (e più audaci) sono sicuro che non diresti mai che si tratta di 2 opere dello stesso artista! Per ogni ambiente ha studiato la migliore rappresentazione e l’ha realizzata. Per prima cosa, si serve di una tela abbastanza grande, perché ha già ben chiaro in mente come verrà la sua scena. Infatti, nell’immaginario collettivo, la rappresentazione dell’Ultima Cena assume i caratteri della solennità, dell’assoluta sacralità. Sono molto felice che ti sia piaciuto il mio lavoro. Dove si trova: Chiesa di San Marcuola, Sestriere Levante. Ovviamente si tratta di Giuda, che qui puoi riconoscere facilmente per via della sua tunica scura, ritratto di spalle ed impegnato a nascondere la borsa con i 30 denari che ha ricevuto per aver consegnato Cristo alle guardie. In questa Ultima Cena Tintoretto rappresenta il momento in cui Cristo, posizionato all'estremità della tavola, avvicina l'ostia alla bocca di San Pietro raffigurando il momento dell'Eucarestia. Devo dirti la verità, è stata un’impresa difficile ma che mi ha dato parecchie soddisfazioni. Complimenti, congratulazioni e … grazie!!!!!! Ci sono tutti i servi ed i lavoratori della locanda, impegnatissimi a soddisfare le richieste dei clienti. La composizione dinamica è visibile di nuvole vorticose e luce incostante. Grande! Descrizione e stile. È un personaggio simbolico che collega 2 tipi di nutrimento: quello materiale e quello spirituale, ovvero i 2 livelli che si uniscono nell’Ultima Cena di Cristo. Alcuni dei discepoli cercano di avvicinarsi al Signore, altri invece si distendono sul lato destro dove ci sono i mendicanti ed alcuni di loro invece si voltano in basso per dare da mangiare alla bambina qui presente, rispettando i desideri altruistici di Cristo. Ottimo lavoro, davvero. Nel 1548 Tintoretto dipinge per la Scuola grande di San Rocco il Miracolo di san … A proposito del traditore, se non l’hai ancora riconosciuto, non preoccuparti, (anche io ci ho messo un po’!) Giuda è quell’uomo che sta in primo piano, proprio al bordo del tavolo messo di profilo con una veste porpora e rossa e che stringe – cercando di nascondere – la piccola sacca con i 30 denari sul tavolo. Ti ho detto che le reazioni degli apostoli davanti all’annuncio di Cristo sono molto varie, ma una delle più comuni è quella di diversi discepoli che chiedono “Sono forse io, Signore?” con un’espressione stralunata, incapaci di credere che uno degli uomini seduti al tavolo abbia potuto fare una cosa del genere. Questo particolare momento dell'Ultima Cena non rappresenta il momento del tradimento, come l'Ultima Cena dipinta da Leonardo, bensì il momento dell'istituzione dell'eucaristia. L' Ultima Cena è un dipinto, realizzato tra il 1592 ed il 1594, ad olio su tela, da Jacopo Robusti, detto Tintoretto (1518 - 1594), collocato nel presbiterio della Basilica di San Giorgio Maggiore a Venezia. E perché il quadro del Tintoretto oggi sta in un altro posto? Gli altri apostoli attorno a Cristo nel lavoro di Tintoretto Ultima Cena si comportano in modo strano. Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. E come se non bastasse, il pittore mette la tavola dell’Ultima Cena in diagonale, aumentando il senso di profondità di tutta la scena. Utilizza una prospettiva completamente nuova e lontana dai canoni tradizionali; i discepoli sono seduti attorno a questa tavola messa in obliquo, su cui sono appoggiati diversi oggetti per la cena, tra cui spicca il vino ed il pane, gli elementi fondamentali dell’Eucarestia. Si tratta di una panchina riservata ai membri più importanti della Scuola del SS. È l’uomo che si trova in primo piano ed è ritratto di spalle, con una grande veste rossa. Grazie mille Edmundo. Ci sono tre livelli di luminosità: profana, religiosa e spirituale. così ho deciso di scrivere questo articolo. Bravo. Hai dato un’occhiata a com’è disposto il tavolo? La donna che sta più a sinistra della scena ha tra le mani un vassoio vuoto, l’altra invece è coperta addirittura da alcuni uomini, rendendo impossibile vedere quale è il suo incarico. Per quanto riguarda la storia di questa tela, a dirti la verità, non c’è molto da dire. I colori densi e l’uso di un rosso così vivace fa emergere Cristo ed alcuni degli apostoli e gli angeli. L'ambiente è una classica taverna veneziana, quindi l'Ultima cena viene attualizzata. L’Ultima Cena di Tintoretto nella chiesa di San Trovaso a Venezia non può che colpire chi la osservi. Un intenso chiaroscuro domina tutta la scena, dando particolare rilievo alle vesti dei protagonisti. Cristo è al centro della composizione, ritratto nel momento dell’Eucarestia. Ormai è troppo vecchio ma non vuole assolutamente abbandonare la pittura, e così si fa aiutare da suo figlio Domenico. E ciò per diversi motivi. Ultima Cena del Tintoretto: tutto sul dipinto L’ultima cena è un dipinto a olio su tela di 366×570 cm realizzato tra il 1592 ed il 1594 dal pittore italiano Tintoretto . Per prima cosa, questa tela all’interno di San Trovaso rappresenta un istante differente dell’Ultima Cena. Sono un paio di mendicanti che hanno ricevuto la carità da parte degli apostoli e quindi mangiano felicemente pane e bevono del vino. È un'opera perfettamente in linea con gli altri dipinti del medesimo pittore. Tintoretto, Jacopo - L'ultima cena Appunto di storia dell'arte su Jacopo Tintoretto e la sua opera più innovativa e importante che ci fa vedere lo stile completo dell'artista: L'ultima cena. So che stai pensando: siamo in una locanda, una di loro ha un vassoio e quindi devono essere per forza delle cameriere. Questo confine è reso ancora più sottile dalla presenza degli angeli che stanno planando dall’alto e che circondano la scena e dalla coltre di nubi che si dirada attorno all’aura di Cristo. Nell’elaborazione della scena, il Tintoretto pianifica i movimenti di ciascun protagonista e l’inserimento di alcuni dettagli in modo tale che si notasse un legame con la tradizione ebraica. È stata un’impresa ardua, ma il Tintoretto non si spaventa per così poco e nel giro di un anno porta a compimento la richiesta del duca. Oltre alla già citata lampada nella parte alta della scena, voglio che concentri la tua attenzione sull’aureola di Cristo. 1592-1594. Su questo lato si intravede una grande valle dove il sole sta per sorgere e si vedono anche diversi edifici sul lato destro. Tintoretto:. Sono una studentessa brasiliana e studio storia dell’arte. La tela dell’Ultima Cena è stata commissionata dalla Scuola del SS. Quest’Ultima Cena ha più di un elemento in comune con la Pasqua ebraica, lo sapevi? Devi sapere che tra il 1728 ed il 1735 la chiesa dei Santi Ermagora e Fortunato è stata sottoposta ad un importante restauro e per mantenere al sicuro le varie opere, quest’ultime sono state trasportate altrove. La luminosità religiosa è data dall'aureola degli apostoli e di Gesù Cristo. Che bel testo! Nel 1574, Pomponio Amalteo si era servito dello stesso metodo ambientando la sua rappresentazione dell’Ultima Cena in un ambiente mai visto prima. È considerata la corona della creatività del maestro, il suo più grande successo nella pittura. Tintoretto muore all’età di settantacinque anni dopo aver realizzato tre ultime opere per la Basilica di San Giorgio Maggiore: gli Ebrei nel desertoe la caduta della manna, l’ Ultima Cena e la Deposizione nel sepolcro (1592 – 1594). Molti di loro si agitano in modo confuso e gesticolano in modo evidente, donando alla composizione un forte dinamismo. Sacramento (ma è conosciuta anche come Scuola del Santissimo o Scuola del Corpo di Cristo). Sono un vecchio appassionato d’arte e voglio congratularti per questo bel lavoro d’illuminazione. Si, illuminazione. Dove si trova: Scuola Grande di San Rocco, Venezia. A proposito, voglio dirti una cosa a proposito del contrasto luminoso. Di fronte al traditore c’è un apostolo che comincia a nutrire qualche dubbio e si alza e vede la bisaccia di Giuda. Due anni dopo firma la pala dell’Ultima cena nella chiesa veneziana di San Marcuola. Grazie a te per l’interesse, Francesca. Grazie! Devi sapere che la Pasqua ebraica di solito viene consumata in modo rapido ed in piedi; tenendo conto di questo particolare, il pittore pone la maggior parte dei protagonisti in questa posizione. Sono un blogger assetato di conoscenza curioso ed appassionato di tecnologia. È un dettaglio che simboleggia la lavanda dei piedi fatta da Cristo ai suoi apostoli durante l’Ultima Cena. Oggi tutti la conoscono con il nome di San Marcuola. Il Tintoretto cambia completamente le carte in tavola: oltre a trasformare l’ambiente in un’osteria, aggiunge altri personaggi oltre a quelli previsti dalla tradizione. Quest’ultimo, non si accontenta di un solo lavoro, anzi, gli commissiona una serie intera di tele da conservare all’interno del Palazzo Ducale di Mantova. Se guardi sul lato sinistro della tela, puoi vedere che c’è un uomo di spalle: si tratta di un lavoratore del locale, riconoscibile per via del grembiule che indossa ed anche perché è impegnato a lavare alcune delle stoviglie che sono state utilizzate da Gesù e gli apostoli. Quale è il momento dipinto dal Tintoretto? Siamo precisamente nel 1579: è un anno d’oro per questo artista. E’ un lavoro eccezionale! Questa ipotesi è emersa dopo che sono stati fatti diversi confronti tra le misure del banco e quelle del lavoro di Jacopo, ed è saltato fuori che sono praticamente identiche! Il Tintoretto mette Cristo al centro della scena, donandogli un’aureola così luminosa e forte che sembra quasi che stia per aprire un varco dimensionale tra il mondo degli uomini e quello celeste. Presto lavorerò anche su altri capolavori del Tintoretto. perché Gesù sta dando del pane agli Apostoli? Ah, dimenticavo: puoi utilizzare il menù che trovi qui sotto per saltare direttamente alla versione dell’opera che ti interessa, o se preferisci, puoi leggere tutto l’articolo e scoprirle tutte. Dimentica l’Ultima Cena del Da Vinci, la tradizione e la geometria. Una efficace introduzione alle riflessioni su Tintoretto per l’ anno del suo centenario. La storia del quadro, inedita prima versione dell'"Ultima Cena" di Tintoretto custodita nella chiesa di San Trovaso a Venezia, e l’importanza che esso ebbe, quindi, per il percorso artistico de El Greco, verranno presentate martedì 5 aprile 2016 alle ore 11.00 a Casa dei Carraresi, in una conferenza aperta a tutti. In questa scena, oltre a Cristo e gli apostoli ci sono anche altre figure. Ho scritto questo articolo per farti conoscere ogni dettaglio dell’Ultima Cena del Tintoretto e le differenze che ci sono tra la innumerevoli versioni dei suoi lavori. La simmetria è alla base di questa rappresentazione: tutti i personaggi sono uniti tra loro tramite i movimenti, e sono tutti “contenuti” all’interno di un’invisibile cornice formata dalle 2 donne ai lati della tela. La struttura compositiva del dipinto Ultima Cenadi Tintoretto è molto diversa da quella tradizionale. Aspetta un momento: perché Gesù sta dando del pane agli Apostoli? Tintoretto in questa versione sceglie di ritrarre il momento in cui Gesù rivela ai suoi discepoli che tra loro c’è un traditore. Dove si trova: Cattedrale di San Martino, Lucca. L’ho usato tantissimo per la mia ricerca di arte. È difficile dire con certezza di chi si tratti dato che sono quasi del tutto trasparenti come dei fantasmi! Bravo. Dimentica l’Ultima Cena del Da Vinci, la tradizione e la geometria. In realtà il dettaglio è uno solo ed è più che sufficiente. A proposito del traditore, hai visto dov’è Giuda? Ma … una domanda: perché Tintoretto ha voluto dipingere 6 diverse Ultima Cena? Dove si trova: Chiesa di San Polo, Venezia. Il mio obiettivo è far scoprire i capolavori e la bellezza dell'arte nell'era digitale. Conoscerai la storia, le novità ed i dettagli fondamentali di ciascuno dei lavori del, Scoprirai quale tra le alternative riproduzioni di Jacopo Robusti, quale è la più importante di tutte, Quale è il significato dei tanti oggetti e dei personaggi aggiuntivi introdotti dal pittore nella classica scena della vita di Cristo, Luminosità profana (è quella emanata dalla lampada a soffitto e che avvolge tutta la scena), Luminosità religiosa (è quella che divampa dall’aureola di Gesù e degli apostoli), Luminosità spirituale (ovvero quella che proviene dagli angeli formati dal fumo e che simboleggiano la spiritualità del dipinto), Cristo con gli apostoli Giovanni e Pietro al centro. Come puoi vedere, i protagonisti del quadro sono in un ambiente molto buio, molto difficile da riconoscere. Grazie Giuseppe. Se fai attenzione puoi notare che è l’unico tra i discepoli che non ha un aureola e poi è impegnato con entrambe le mani al vino. L’uomo che sta in piedi e che sulla testa ha un’aureola molto luminosa e chiara è Gesù, il quale è impegnato a distribuire la comunione ai suoi discepoli. Ci troviamo durante la Comunione degli Apostoli con Gesù intento a distribuirla a coloro che partecipano all’evento. L'Ultima Cena - Tintoretto. I campi obbligatori sono contrassegnati *. Bada bene: non è una cattiveria, ma si tratta di un gesto molto importante che simboleggia che la carità materiale (rappresentata dal dare del denaro o cibo al mendicante) in questo istante è meno importante di quella spirituale. Ma si tratta pur sempre di una scena sacra, e quindi Tintoretto ha delle regole che deve rispettare, ed infatti, le 2 donne non sono delle semplici serve, ma hanno un ulteriore ruolo. Video realizzato per l'ora di religione della scuola primaria. Grazie, Dario Mastromattei. Nell’inquadratura il tavolo è posizionato a sinistra del dipinto e obliquo rispetto al piano della composizione. Nella parte alta dell’opera si vede una donna intenta a filare, in basso a sinistra c’è un gatto affamato alla ricerca di cibo, poi la sedia di uno degli apostoli cade rovesciata a terra dopo che quello che c’era seduto si è alzato di scatto dopo la notizia data da Cristo. Una piccola precisazione: devi sapere che questa tela è stata realizzata prima rispetto a quella conservata a San Giorgio Maggiore. La data in cui è stata completata l’opera è la seguente: il 27 agosto 1547. Per via di un’iscrizione ritrovata proprio sotto a questo dipinto di Jacopo. Cristo non è al centro, ma leggermente spostato verso la sinistra del quadro. Proprio così: c’è un gatto in primo piano che sta curiosando nella cesta di una domestica alla ricerca di cibo, e un po’ più in ombra è presente un cagnolino accucciato sotto al tavolo degli apostoli. Jacopo Robusti, veneziano di metà cinquecento, è stato uno dei grandi pittori del Rinascimento italiano: noto al mondo come "il Tintoretto", nome che deve al mestiere del padre, pittore di stoffe, questo artista viene ricordato perché è stato uno dei più grandi esponenti della scuola veneziana del nostro Paese, nonchè precursore dell'arte barocca per l'uso di luce e prospettiva. Sul lato sinistro del quadro, infatti, proprio alle spalle del Signore e degli apostoli, ci sono 2 donne. Tweet. Probabilmente alcune di loro le conoscerai già, mentre altre ti saranno completamente nuove, ma ti assicuro che ti lasceranno a bocca aperta. Se fai attenzione, puoi notare che il gruppo composto da Cristo e gli apostoli si può dividere in 3 parti: Si tratta di una divisione scenica abbastanza tradizionale, facendo emergere un attaccamento alle vecchie regole artistiche da parte del Tintoretto (ti ricordo che qui siamo più di 30 anni prima rispetto alla versione di San Giorgio Maggiore! Nel padiglione Expo della Santa Sede spicca per valore artistico e simbolico l’originale Ultima cena del Tintoretto, proveniente dalla chiesa veneziana di San Trovaso.Realismo, simbolismo e attualità, nella tensione dell’uomo fra corpo e anima e di una storia nella quale ancora riecheggia l’angosciosa domanda «Rabbì, sono forse io?». E cosa c’entra con l’Ultima Cena? Come faccio a sapere che è proprio lui e non un altro? Ora voglio farti conoscere tutti i dettagli di questa tela. È un'opera perfettamente in linea con gli altri dipinti del medesimo pittore. Anche qui Giuda si distingue dagli altri personaggi perché ha una bisaccia (una borsa) al cui interno sono contenuti i denari che ha ricevuto per aver tradito Cristo ed ha l’altra mano appoggiata sul tavolo. È così che il quadro del Tintoretto è andato a finire nel presbiterio. Sai che ci sono anche degli animali in questa scena? Tintoretto con questo lavoro parla chiaro: non vuole più saperne di regole tradizionali della pittura e scene viste e riviste; ora vuole donare all’arte qualcosa di nuovo ed inaspettato. Ma cos’ha di così particolare questa versione dell’Ultima Cena? Il nome completo dell'immagine corrisponde al nome della leggenda biblica: "Giuditta e Oloferne". Une page de Wikipédia, l'encyclopédie libre. Cosa ne pensi di estendere le tue analisi anche ad altre opere del maestro? Il misticismo ed il realismo sono gli elementi fondamentali di questa rappresentazione dell’Ultima Cena. Un bellissimo lavoro. Gesù si sta alzando improvvisamente dal tavolo spalancando le braccia per consegnare il pane a 2 discepoli accanto a lui, prefigurando la sua prossima crocifissione. Al centro troviamo la testa di Gesù. Sono 2 figure allegoriche. È un'opera perfettamente in linea con gli altri dipinti del medesimo pittore. Dà un’occhiata sul lato sinistro dell’opera, a quell’uomo in primo piano che si sta avvicinando ad uno degli apostoli. In ogni caso questa stranezza era già presente in un'Ultima Cena datata 1574; opera di Pomponio Amalteo ed ora al Castello di Udine. Le fonti di luce in questo lavoro sono 2: una arriva dal primo piano e l’altra proviene da un’entrata che sta in lontananza, vicino la cucina della locanda, sulla destra. Jacopo però sa benissimo che deve fare attenzione ai dettagli, perché sono quest’ultimi a rendere eccezionali le opere, e qui, di particolari ce ne sono un sacco. L’oscurità regna sovrana in questa scena e c’è soltanto una luce che proviene da quella lampada ad olio appesa in alto a sinistra sul soffitto. Bravissimo! Uno degli ultimi capolavori di Tintoretto, realizzato con l’aiuto del figlio Domenico. Grazie. Sacramento durante la celebrazione della messa o altri riti. Come puoi vedere, Jacopo sceglie di ritrarre non l’istante in cui Gesù annuncia l’imminente tradimento da parte di Giuda, ma preferisce rappresentare la condivisione del pane con gli apostoli. Potrebbe stupirti, ma devi sapere che non il Tintoretto non è stato il primo ad utilizzare questo artificio. Hai visto quelle 2 strane figure che si vedono all’esterno della stanza, sotto il portico? Il primo luogo in cui è stata messa la tela non è lo stesso in cui la puoi ammirare oggi, ma probabilmente era sopra all’antico banco della confraternita del Sacramento. Ma alla fine, perché ha ambientato l’Ultima Cena in una taverna veneziana? Complimenti per il lavoro svolto! E questo cosa c’entra con l Ultima Cena di Tintoretto? Solitamente infatti la tavola è posta frontalmente, parallela al fronte del dipinto. Si, so che non sarà così innovativa e particolare come quella che si trova nella chiesa di San Giorgio Maggiore, ma anche questa ha degli elementi molto intriganti. I capolavori che sto per farti conoscere sono tutti intitolati Ultima Cena. Potrebbe essere un’allusione all’Eucarestia ed il bicchiere pieno di vino simboleggerebbe il sangue di Cristo di cui Giuda si è macchiato con il tradimento. Bravissimo! Ma questo lavoro del Tintoretto mostra già qualcosa di differente rispetto ai lavori dei suoi colleghi contemporanei. Adesso guarda la parte superiore della tela del Tintoretto l Ultima Cena. Il tema dell’ultima cena è forse il più ricorrente nel catalogo del Tintoretto. Molto probabilmente sono un profeta ed una sibilla, 2 personaggi che rappresentano l’Antico Testamento e le profezie legate alla vita di Cristo. E così aggiunge alle spalle di Giuda una cesta con una spugna a terra ed un telo. ti aiuto io. ULTIMA CENA DELLA SCUOLA GRANDE DI SAN ROCCO. Tintoretto - L'Ultima cena Per la Chiesa di San Giorgio Maggiore Tintoretto realizza l’Ultima cena, uno dei vertici più alti della sua pittura. Scommetto che quando senti parlare dell’Ultima Cena, la prima opera d’arte a cui pensi è quella di Leonardo da Vinci e non quella del Tintoretto. Grazie del commento Emanuele. Sono toni abbastanza scuri, dove risalta quasi immediatamente il bianco ed il grigio del pavimento a scacchi e subito dopo anche il rosso ed il blu della veste di Cristo. Qui trovasi una Ultima Cena del periodo giovanile di Tintoretto in cui la scena è avvolta da una luce naturale che proviene dalla grande arcata di fondo che sembra dare in un giardino.La composizione è molto movimentata e ricca di un realismo popolare del tutto nuovo, quasi irriverente. Grazie. Ultima cena. Quest’ultimo sta per prendere della frutta dal tavolo che sta sull’estrema destra della scena. Antecedente alla tela di San Marcuola, vi è solo un’Ultima Cena di collezione privata; preceduta a sua volta da una Cena in Emmaus (Budapest) e dal Cristo tra gli Evangelisti (Collezione lombarda). Questa serie di lavori hanno in comune un importante elemento, l’artista: il suo nome è Jacopo Robusti, ma forse tu lo avrai conosciuto con un altro nome, il Tintoretto.