Le specificità e le specialità tecniche vanno valorizzate soprattutto per migliorare le qualità inclusive delle normalità: le tecnologie multimediali utilizzate da tutta la classe, i piccoli gruppi cooperativi, i testi arricchiti e modificati, le didattiche metacognitive e costruttiviste, gli interventi motivazionali e psicoeducativi nel gruppo, ecc. Ci interessa discutere qui del valore positivo, "strumentale", della presenza attiva di un alunno disabile, che partecipa, con le sue possibilità, ai percorsi di formazione con tutti gli altri alunni. La classe come risorsa: descrivere gli interventi che vengono programmati per avvicinare i compagni all'alunno con disabilità, per la conoscenza delle persone con disabilità e dei loro diritti, per favorire la relazione di aiuto, per educare alla cittadinanza. Ma anche un'amicizia influente può essere una, risorsa strumentale, o un buon livello di autostima, o un bel sorriso, ecc. Ma una risorsa possiede anche un valore intrinseco, valido di per sé: ci arricchisce soltanto per la sua presenza, non per il fatto che ci serva a raggiungere qualcosa d'altro. Questa dimensione di qualità è costituita fondamentalmente dai livelli di competenze professionali specifiche acquisite dagli operatori attraverso la formazione di base, la specializzazione per le attività di sostegno e varie iniziative specifiche di aggiornamento in service. Attraverso queste relazioni significative miglioriamo le nostre qualità più umane. Se la programmazione individualizzata viene costruita senza conoscere la programmazione della classe si commette un gravissimo errore ai fini dell’integrazione. stream Progettare gli interventi educa tivo- da tici. Metodologie di lavoro nei servizi educativi, per l’inclusione di bambini e bambine con bisogni speciali Apertura dei lavori Presentazione Interventi: Ouidad Bakkali Mirella Borghi Andrea Canevaro Stefan von Prodzinski Andrea Baldrati Anche se sono passati trent'anni dalle prime esperienze di integrazione scolastica degli alunni disabili, c'è chi vive ancora, purtroppo, l'alunno disabile come un peso che la scuola deve accollarsi, tra i tanti altri, quasi come una missione egualitaria, soccorritrice, che si carica di tante croci da portare con rassegnazione. Ci riappropriamo di qualcosa che avevamo forse dimenticato, sepolto sotto anni e anni di linguaggio soltanto verbale (soprattutto a scuola). Della presenza attiva di un alunno disabile beneficia anche chi non è legato alla scuola: il cittadino, l'amministratore e il politico sentono realizzato nell'integrazione, giorno dopo giorno, un fondamentale diritto alla piena partecipazione sociale e un essenziale valore di equità. Un altro elemento di qualità è identificato nel rapporto tra maschi e femmine, tra alunni disabili e tra insegnanti e collaboratori scolastici. //2007-01-29: Glossario 9. Il compagno disabile ci fa riflettere sulla valutazione: "Come li/ci dobbiamo valutare?" google_ad_channel = "8342817323"; 6. Cerca nel web, nel sito, nei siti amici L'altro occhio deve guardare alla qualità dei processi di integrazione, puntando con chiarezza ad alcuni obiettivi che diventano fattori costitutivi di qualità. La nuova Direttiva ministeriale definisce le linee del cambiamento per rafforzare il paradigma inclusivo: Potenziamento della ultura dell’inlusione Approfondimento delle competenze in materia degli insegnanti curricolari Valorizzazione della funzione del docente per il sostegno, quale risorsa aggiuntiva assegnata a tutta la classe in allegato al PTOF - Anno scolastico 2019/2020 . Questa presenza, talvolta scomoda, sempre impegnativa, ci consente di raggiungere importanti obiettivi, che sono altrettante dimensioni di qualità del fare scuola. 9. //--> %PDF-1.7 Ma, appunto, non la si impara individualmente, né interagendo soltanto con compagni socialmente abili. Raccogliere e valorizzare i frutti dell'integrazione Ritengo si debba ancora lavorare per: migliorare la capacità di relazione educativo-affettiva e di negoziazione, punto nodale per favorire la crescita del benessere in classe; sviluppare la fermezza della flessibilità per il rispetto delle regole; Lo stesso vale per il turn over delle figure con funzioni strumentali che si occupano di integrazione, con evidenti riflessi negativi sulla progettualità a lungo termine. Un alunno con disabilità mentale, anche grave, è una risorsa sia in termini strumentali ilio intrinseci, anche se può sembrare paradossale. google_ad_channel = "8342817323"; google_ad_type = "text_image"; I docenti lavorano in un'organizzazione che evolve attraverso una rete di. 2. Programmare globalmente (Progetto di Vita) e agire localmente (Piano educativo individualizzato) In particolare sono da valorizzare le strategie di lavoro collaborativo in coppia o in piccoli gruppi. *1 J�� "6DTpDQ��2(���C��"��Q��D�qp�Id�߼y�͛��~k����g�}ֺ ����LX ��X��ň��g`� l �p��B�F�|،l���� ��*�?�� ����Y"1 P������\�8=W�%�Oɘ�4M�0J�"Y�2V�s�,[|��e9�2��s��e���'�9���`���2�&c�tI�@�o�|N6 (��.�sSdl-c�(2�-�y �H�_��/X������Z.$��&\S�������M���07�#�1ؙY�r f��Yym�";�8980m-m�(�]����v�^��D���W~� ��e����mi ]�P����`/ ���u}q�|^R��,g+���\K�k)/����C_|�R����ax�8�t1C^7nfz�D����p�柇��u�$��/�ED˦L L��[���B�@�������ٹ����ЖX�! << Altrimenti avremo alunni con "bisogni educativi speciali" di serie A (con le risorse speciali, spesso soltanto insegnanti di sostegno) e di serie B (senza risorse). favorire l'inclusione. Formazione e livelli di competenza del personale Ma allora, si potrebbe pensare, come fa una persona così (degna ovviamente della massima considerazione e cura) a portare qualità alla scuola? Proveremo a definirne cinque. Questa reticolazione sinergica e costruttiva di varie figure dovrebbe avvenire ai diversi livelli degli ecosistemi di vita e di relazione dell'alunno disabile: classe, scuola, enti e istituzioni nel territorio. {{{;�}�#�tp�8_\. Promuovere l’inclusione in classe significa identificare le differenze tra i singoli studenti e comprendere, per ciascuno, i diversi bisogni ed esigenze. La risorsa formazione Strategie e risorse per una didattica inclusiva> La risorsa formazione La realizzazione di buone politiche (prassi) dell’inclusione richiede la formazione continua dei docenti; in particolare le iniziative formative e di aggiornamento comuni, coinvolgenti tutti i docenti di un C.d.C., sono essenziali per la realizzazione di LA RISORSA … favorire l'inclusione. Gli alunni assieme a noi, hanno bisogno di apprendere competenze alte di regolazione espressiva, efficace e creativa del comportamento sociale. Nel caso dei docenti si valuta la presenza del titolo di specializzazione per le attività di sostegno, sia nei docenti impiegati in queste attività, sia in quelli curricolari. In questa area si identificano, come indicatori di qualità, le risorse strutturali che mediano le attività educative, didattiche e di riduzione degli handicap e quindi il personale, le attrezzature, gli spazi, l'accessibilità, gli ausili, ecc. /Filter /FlateDecode Strategie per favorire l’apprendimento e l’interazione sociale PEER TUTORING (coppia) • ripropone modello insegnante/alunno: un elemento conosce la soluzione del compito • lavoro a coppia • ruoli di tutor e tutee • attività in classe • docente come fornitore di compiti PEER COLLABORATION (da 2 … E questo perché ci testimonia della sofferenza umana, del valore della salute, della solidarietà, della vita, dell'educazione. Le differenze di genere negli alunni e nel personale scolastico 2. L'altra forte dimensione di collegialità e collaborazione è quella con gli Enti locali, i servizi sociali e sanitari e i centri di documentazione territoriale. Anche in questo caso torna un necessario strabismo educativo: con un occhio individualizziamo tenendo conto del percorso scolastico di integrazione in una specifica classe, ma con l'altro occhio teniamo ben in vista una dimensione di vita più larga, più estesa dal punto di vista esistenziale, che comprenda l'adultità, la partecipazione sociale, i ruoli comunitari, il lavoro e la cittadinanza. Ma la è una delle competenze più complesse, intricate di aspetti emozionali, cognitivi, comunicativi, culturali. PAROLE CHIAVE PER L'INCLUSIONE Carla Maria Barzaghi Genova, 17/10/2018 . Collaborazione e collegialità tra le varie figure e istituzioni Nuove tecnologie l’analisi del movimento e la valutazione delle attitudini motorie 7. Una attenzione particolare deve essere data alle prassi di elaborazione e scambio di informazioni e alla costruzione di una progettazione comune attraverso i gruppi di lavoro per l'integrazione (diagnosi funzionale, profilo dinamico funzionale, Piano educativo individualizzato, ecc.). Una risorsa ha valore strumentale quando è utile, serve a raggiungere un fine ritenuto desiderabile. @import url(http://www.google.com/cse/api/branding.css); Apprendimento cooperativo • Bisogni educativi specifici • Capacità di comunicare • Competenza interpersonale • Competenza metacognitiva • Comportamento sociale • Comunità di apprendimento • Disabilità • Inclusione • Indicatori • Mediazione didattica • Risorsa stru-mentale • Testa ben fatta • Tutor • Valore intrinseco • Valutazione autentica • Valutazione standard. L'integrazione non è un peso, è invece un vantaggio competitivo per la qualità della scuola: sta a tutti noi dimostrarlo e documentarlo. Per interpretare l’inclusione come modalità “quotidiana” di gestione delle classi, la formazione deve essere rivolta sia agli insegnanti specializzati nel sostegno, che a tutti gli insegnanti curricolari. Si capisce che la vera valutazione è quella che confronta ognuno con se stesso, che consente di leggere i propri miglioramenti, le proprie crescite, l'avvicinamento ai propri traguardi, che possono essere, nel caso dell'alunno disabile, anche molto lontani da quelli degli altri e del programma, ma non per questo meno importanti o meno verificabili. 2 0 obj Naturalmente questo è possibile soltanto qualificando la didattica ordinaria e, sul piano organizzativo, metodologie e risorse. google_ad_format = "728x90_as"; STRATEGIE DIDATTICHE INCLUSIVE. in maniera inclusiva, e non si limiti ad accogliere, sopportare e gestire gli Autonomia, partecipazione, integrazione: Il ruolo delle tecnologie. I n questa scheda viene descritto ciò che la scuola, e/o il Consiglio di Classe promuovono per favorire l'inclusione. 3 0 obj 7. alunni differenti. relazioni più varie. Chi insegna, infatti, può essere talmente concentrato su di sé, cioè sull'insegnamento, da dimenticarsi del come l'altro apprende. In quest'ottica si deve valutare il coinvolgimento normale dei compagni di classe, la programmazione delle spese ordinarie, le ricadute della diagnosi funzionale sulla didattica di classe, la quantità di ore «speciali» di sostegno in rapporto ai bisogni percepiti, l'uso diffuso della documentazione, i rapporti con le famiglie, i riflessi dell'integrazione sui vari attori dei processi, il collegamento dei PEI con la programmazione della classe. Crediamo che invece si debba con forza e chiarezza rivendicare (e costruire nella pratica quotidiana) l'essere risorsa dell'alunno disabile, che con la sua presenza attiva e gestita bene (con un buon livello di integrazione) induce molti elementi di qualità all'intorno alla scuola e non solo. Partecipare alla cultura del compito significa essere immersi in una situazione di apprendimento fatta di parole, movimenti, sguardi, rumori, contatti fisici, scambi: una varietà di sollecitazioni importanti per lo sviluppo di ciascuno. L'alunno disabile non può sperare nella dea bendata, deve poter essere sicuro che nella scuola siano definiti, esistano e siano esigibili standard essenziali minimi, strutturali e di processo, di qualità dell'integrazione. Potranno rielaborare il libro di testo in modo creativo, arricchendo, schematizzando, semplificando, adattando le informazioni; diventeranno editor didattici più efficaci di molti docenti abituati (male) a lavorare solo con studenti bravi. Molte di queste considerazioni vengono fatte pensando che la sola presenza di una persona disabile, anche passiva, "ci faccia del bene", ci arricchisca. A questo riguardo, infatti, la Legge in questione recita: “L’integrazione scolastica ha come obiettivo lo sviluppo delle potenzialità della persona handicappata Finora si è parlato di benefici per i compagni di classe normodotati, e per gli insegnanti, dunque per gli attori principali dei processi di insegnamento-apprendimento. x���wTS��Ͻ7�P����khRH �H�. In questi casi cercheremo di capire e di farci capire con tutti gli altri mezzi possibili e scopriremo che il linguaggio utilizzabile non è solo quello della parola, anzi: l'alunno disabile si può rivelare molto abile nel linguaggio degli sguardi, della mimica, della prossemica e delle posture, dei sorrisi e dei bronci, dei gesti e dei movimenti, dei simboli visivi e delle immagini, ecc. Non è facile spiegare agli alunni che "è somma ingiustizia fare parti uguali tra diseguali" (Don Milani) [v. voce Equità]. Assistive Technology per utenti con deficit sensoriali e psicofisici 6. Oggi dobbiamo attentamente osservare l'evolversi dell'integrazione, con lo strabismo necessario dell'insegnante, che deve guardare sempre verso più direzioni ma con un occhio di riguardo alla tutela dei diritti degli alunni disabili, che non devono perdersi nella strada delle riforme e controriforme. google_ad_width = 728; c. 3, è lo sviluppo degli apprendimenti mediante la comunicazione, la socializzazione e la relazione interpersonale. Questo processo lo fa crescere professionalmente, con benefici nella didattica per tutti gli alunni, anche quelli "bravi", che apprendono bene, ma che imparano ancora meglio, se l'insegnamento aumenta di qualità. I dirigenti e l'organizzazione didattica possono imparare l'arte e la scienza della flessibilità creativa nei tempi, negli spazi, negli incarichi, nelle responsabilità, ecc. Gli alunni esigono l'uguaglianza formale, negli atteggiamenti e nelle valutazioni: "Siamo tutti uguali, Prof. ". Riteniamo che le risorse che più costruiscono la qualità dei processi di integrazione siano quelle che provengono dalla normalità, ma che si arricchiscono fortemente di quegli elementi tecnici di specialità in grado di migliorarne l'efficacia per l'alunno disabile e per gli altri alunni. 5. La presenza attiva di un compagno disabile li fa riflettere direttamente, al di là della solita retorica buonista, sul fatto che non è giusto fare parti uguali, se non siamo uguali, e che è invece equo dare di più a chi ha di meno. Partecipare alla cultura del compito significa essere immersi in una situazione di apprendimento fatta di parole, movimenti, sguardi, rumori, contatti fisici, scambi: una varietà di sollecitazioni importanti per lo sviluppo di ciascuno. 3. L’INCLUSIONE A SCUOLA Le scuole italiane sono chiamate a realizzare: “la rilevazione, il monitoraggio e la valutazione del grado di inclusività della scuola ….. finalizzate ad accrescere la consapevolezza dell’intera comunità educante sulla centralità e la … La vita associativa è vivace e le proposte interessanti, ma , anche per la dispersione sul territorio dei nuclei abitativi e la carenza di mezzi pubblici, la partecipazione della popolazione è limitata. (Articolo tratto da "Voci della scuola 2006" a cura di G. Cerini e M. Spinosi - Tecnodid Editrice- pag. INCLUSIONE E DISABILITÀ MIUR - PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019 1. 2) L’adattamento come strategia inclusiva. I genitori degli alunni "bravi" cercheranno di iscrivere i loro figli nelle scuole in cui si fa bene l'integrazione, perché considerate scuole migliori in assoluto. È certamente vero che l'alunno disabile apprende, comunica si relaziona con difficoltà, qualche volta ha comportamenti imprevedibili, magari problematici. Buone prassi per l’inclusione, G. D’Anna, Firenze 2017; Legge quadro 104/1992, MIUR 2009-Linee guida per l’integrazione scolastica e degli alunni con disabilità, ONU 2006-Convenzione ONU dei diritti delle persone con disabilità ratificata con legge 18/2009, Legge 107/2015 La Buona Scuola-Inclusione e equità. Certo in modo informale e spontaneo, ma un grande vantaggio deriverà ai nostri alunni se potranno esercitarsi in modo specifico su queste capacità, magari in situazioni difficili. Tra queste prassi troviamo l'accoglienza, la comunicazione con la famiglia, il sistema di assegnazione degli incarichi (funzioni strumentali e funzioni aggiuntive), le modalità di formazione delle classi, le strategie di continuità e di autovalutazione.